Portare la tradizione nel futuro, con il sorriso e con le mani in pasta.

È quello che stanno facendo Antonio e Vincenzo, fondatori di Capri Annuccia, un progetto nato da una cucina napoletana e cresciuto con l’ambizione di far conoscere al mondo la vera Torta Caprese.

In questa puntata di IPE Voice, ci raccontano cosa significa dare forma a un sogno coltivato fin da piccoli, ispirato dalle ricette di famiglia e trasformato in una realtà imprenditoriale autentica, fatta di valori, radici e creatività.

Un’intervista che parla di coraggio, visione e passione.

Per chi sogna di iniziare, e sta solo aspettando un motivo per farlo.

Guarda ora la puntata completa su YouTube e Spotify.

La nostra storia nasce, come ha detto Vincenzo, da una famiglia, quindi una ricetta secolare. Perché poi la caprese, ovviamente tra le ricette di Annuccia c’è la la caprese, poi ci sono anche tante altre ricette che però ad oggi ci stiamo soffermando sulla caprese anche per portare avanti quello che è poi la lo spirito di una di un’isola. Ad IPE Voice diamo voce agli studenti dei Master IPE che dialogano con manager e professionisti sulle sfide ed opportunità del mondo del lavoro. Ciao a tutti, benvenuti in questa nuovissima puntata di Hiperbice. Io sono Martina e oggi abbiamo il piacere di avere con noi Vincenzo e Antonio di Annuccia. Ciao ragazzi, grazie. Grazie per l’invito. Tutto bene? Tu come stai? Tutto bene, grazie. Allora ragazzi, come primissima domanda volevo chiedervi sulla Caprese ci sono tantissime storie. Qual è la vostra storia della Caprise? Lascia a te la la prima domanda. Ok. Vabbè, diciamo che noi siamo partiti da una storia familiare perché Annuccia dipende da questo, da una ricetta tramandata dalla famiglia materna mia che siamo di Capri per poi diventare una una come dire una nostra storia, una storia di ragazzi giovani napoletani che stanno provando a fare qualcosa qui sul territorio non scappando via. La nostra storia nasce, come ha detto Vincenzo, da una famiglia, quindi una ricetta secolare. Perché poi la caprese, ovviamente tra le ricette di Annuccia c’era la caprese, poi ci sono anche tante altre ricette che però ad oggi ci stiamo soffermando sulla caprese, anche per portare avanti quello che è poi la lo spirito di una di un’isola che tutti conosciamo quando siamo con i piedi lì per terra, ma quando magari siamo fuori non viene riconosciuto ciò che sono magari i prodotti culinari di una terra bellissima, quella quella che capre. Infatti, quando Vincenzo poi mi raccontò di questo sogno, eh, io ho studiato Gabri perché non la conoscevo bene come la conosceva lui e quindi ho detto: “Ok, capiamo un attimo questo questa Annuccia, quanta strada può fare e come lo può fare”. E quindi io mi sono legato molto anche a quelle che sono poi le ricette, le tradizioni di di Capri, poi ogni estate vado da Vincenzo gratis e quindi è più di questo che potevo fa’. Io so che prima di lanciare a Nuccia avete fatto un tour di assaggi tutte le caprisi. Quale come qual è la cosa che vi ha fatto dire la nostra ha qualcosa in più rispetto agli altri? Ehm, sicuramente l’umidità interna della nostra caprese, ma era anche forse una delle prime cose iniziali che io notai quando venivano riprodotte a casa mia poche volte l’anno. Eh, facevo questo tour perché anche giustamente Antonio non conosceva ancora benissimo il prodotto, eh, e quindi quando poi prese atto di ok, forse dobbiamo fare prima una prova delle altre e poi valutare la nostra, facemo un piccolo tour qua per Napoli, abbiamo assaggiate varie, poi ci siamo resi conto che la differenza reale era proprio l’umidità, quindi quando magari non viene bene c’è l’umidità. Infatti quando Vincenz raccontato io comunque sono lavorato in economia quindi da buon economit, dovevo un attimo capire qual era il nostro vantaggio sul sul mercato che poteva anzi nascere come vantaggio sul mercato e quindi disi Vinc io non conosco Capresi, conosco la tua di famiglia, ma le altre non le conosco proprio. Quindi facciamo una cosa, mettiamoci un bel giorno, ci mettiamo 5-6 ore e andiamo a assaggiare le caprese. Io noti la differenza proprio anche nel nella materia prima che c’è in quel nelle altre. Non sto dicendo che non sono buone, anzi sto dicendo solo che magari noi ci mettiamo quellingrediente segreto che tra virgolette noi diciamo che sia l’amore, quindi mettiamo tanto amore in più rispetto ad altre persone. Che poi per Giunto voi siete molto attivi nella nel vostro brand, dal laboratorio alle consegne. Sì, diciamo che poi sono nati anche i nostri profili personali, cioè c’è quello di Annuncia che sarebbe quello professionale, poi noi separatamente, quindi con Vincenzo Castellone e Antonio Valentino cerchiamo anche di far vedere certe cose che di solito non mostriamo col profilo ufficiale. Possiamo dire che adesso abbiamo finito le consegne la mattina? Eh sì, proprio mezz’ora fa abbiamo finito le le consegne qui a Piazza da Nazaro tra vari ristoranti e poi siamo venuti qui di corsa, stacchiamo questa magari questo questa intervista e poi ritorneremo a fare le le ultime consegne. Comunque noi siamo pieni del progetto dall’inizio in tutte le in tutto la contabilità la gestiamo noi internamente, consegne, rapporti umani, facciamo tutto noi. Abbiamo bisogno fra poco di una mano perché il progetto sta diventando un po’ più grande e quindi però siamo soddisfatti di tutto ciò che sta accadendo. Come avete fatto a combaciare studio edizione per Annuccio? Allora, ehm, molto difficile, anche perché all’inizio Annuccia era un sogno, poi quando poi entra nel mondo reale io proprio prima di, insomma, venire qua ho avuto questa scena nella me testa che era quando stampo i primi bigliettini da visita. ci fu una sensazione stranissima perché una cosa è che tu ce l’hai in testa nel computer e poi un’altra cosa è che te lo riporti nel mondo reale. Quindi quando vedi che è tangibile e concreto ti rendi conto che sta succedendo. Ora questo è stato un paragone con un bigliettino da visita. Poi oggi, anche già, per esempio, aver comprato un piccolo mezzo per fare eh insomma le consegne in maniera molto più adeguata rispetto a prima, già questo è un passo enorme. Rispetto allo studio è normale che portate tanti sacrifici. Per esempio, a me mancano due esami che io non riesco ancora ad oggi a organizzarmi bene, però considerando perché ad oggi facciamo tutto noi in prima persona, quindi dalla consegna alla produzione, come dicevo prima, le fatture, però con, diciamo, il passaggio in un laboratorio più grande, che noi speriamo di trasferirci quanto prima, abbiamo bisogno di una mano, quindi assumeremo qualcuno là, forse ci riusciremo a staccare un pochettino per riprendere quelli che erano la nostra abitudine anche a livello, diciamo, da studenti. Sì, poi crediamo che tutto abbia il suo tempo, quindi c’è sempre tempo con calma di poter fare tutto. Anche io a me mancano pochi esami alla magistrale. Renale l’ho finita in tempo, però comunque ci siamo detti anche di darci del tempo per poter fare tutto e del tempo per noi stessi di non sentirci arretrati senò se andiamo un po’ più lenti rispetto agli altri. Comunque stiamo cercando di creare un progetto che possa fare la differenza sia per noi che per gli altri. Quando siete in laboratorio, vi è mai capitato di fermarvi un attimo e dire “Ce l’abbiamo fatta”? Allora, ce l’abbiamo fatta, no? Eh, perché abbiamo ancora tanto da fare. Eh, noi quello che ci diciamo sempre è che siamo partiti da una situazione di meno un, cioè il passaggio nel laboratorio grande equivale al passaggio, diciamo, normale che dovreo fare tutte le attività, no? Invece noi siamo partiti da questo famoso laboratorio in subaffitto, quindi passiamo diciamo siamo un passaggio in meno, però per esempio da poco abbiamo ultimato forse le divise e vedere magari alcune persone con la quella che può essere il grembiule brandizzato a Nuccia, già quella per esempio è una grandissima soddisfazione per noi. Forse noi internamente non sentiamo non ci rendiamo conto di ciò che sta accadendo realmente proprio. Cioè per gli altri che ci fermano, magari ci dicono “Bravissimi ragazzi”, per noi diciamo noi stiamo facendo ciò che ci piace o che c magari ci dà amore ogni giorno e però tra virgolette non ci siamo mai detti ce l’abbiamo fatta che ogni giorno cerchiamo sempre di fare un passo in in avanti. Quando arriverà quel giorno spero che sarò molto vecchio nel Dio ce l’ho fatta, quindi avrò 80 anni, però è anche giusto prendersi i propri medici, Sì, sì. La consapoleza di che possiamo essere orgogliosi, ma al tempo stesso non soddisfatti al 100% perché abbiamo tanta fame. Sì. Allora, voi siete partiti da un’idea semplice, però ci avete investito tanto tempo, dedizione, ci avete messo passione, amore. Eh, cosa consigliereste a chi magari vorrebbe fa, vorrebbe, non lo so, realizzare il proprio sogno nel cassetto, però non ha il coraggio di rischiare? Ok? Eh, di solito io a questo tipo di domande rispondo sempre dicendo fate, cioè uno è meglio di zero e poi da là ti vai a perfezionare mano durante il percorso. Però nel momento in cui si ha questa questa voglia, questo questo piccolo, diciamo, omino dentro di noi, no, che prova a a uscire fuori, io dico provateci e fatelo parlare, poi da là, ma che vada avete sbagliato, però perlomeno ci avete provato. Sì, penso io lo stesso pensiero suo, anzi forse una citazione che ultimamente sto usando è l’acqua del vostro giardino, quindi ogni giorno fate qualcosa per voi stessi. Se avete un’idea, anche se magari potrebbe all’inizio sembrare un’idea stupida, ogni giorno fai un passo in avanti che vedi che poi quell’idea inizierà a piacere a qualcuno e piano piano tutti quanti capiranno che quell’idea magari potrebbe essere carina. Quindi forse la il miglior consiglio che possiamo dare non è eh mettetevi lì 24 su 24, però m forse dai, no? più che altro magari di circondarsi di persone, è importante questo, eh, che vi ascoltino e che non vi sentono e c’è una differenza abissale tra un ascolto attivo e cred sono poche, quindi bisogna poi riconoscerle e io dico sempre il primo è stato ad Antonio e per poi là per poter insomma partire insieme e e poi un’altra frase che secondo me è molto importante è fortunati si diventa, cioè noi molte molte cose eh le abbiamo fatte accadere non per caso, quindi ce le siamo andati proprio a prendere magari anche un po’ con la faccia tosta. Io sono contro questo detto e che per me si nasce Fortunati, quindi vabbè, la verità è nel nel mezzo. Sì, esatto. E voi oggi guardando la strada che avete fatto e quella che dovete ancora fare, cosa direste a chi magari non credeva in voi e diceva “Non lasciate stare”. Bellissimo. Innanzitutto tutte le domande sono belle, eh. Importante poi dirlo perché sembrano scontate, no? Guarda, è un argomento che ne stamo parlando proprio prima in macchina durante, anzi il furgone, durante le consegne e che magari oggi forse qua rispondo io in maniera personale. Ehm e poi insomma ti aggiungi, è che io prima venivo visto in un modo e oggi vengo visto in un altro modo. Cioè nel senso magari prima era la classica persona che ha 20 anni vai a lavorare in qualche studio e ti mettono a fare le fotocopie e quando proponevi un’idea ti bocciavano sul nascere. oggi che magari quell’idea si sta, ripeto, concretizzando un pochettino in più, ti guardano come se eh come dire fossi una persona forse con un pensiero molto più razionale rispetto a prima, però di per sé, infatti sono andato un po’ in loop in questa cosa qua, perché mi sono detto “Ma io sono sempre Vincenzo, non sono mai cambiato, solo che prima venivo visto in un modo e oggi con Annucci hanno una considerazione, ripeto, di me e poi di noi diversa rispetto al prima”. No, infatti io non dico niente, nel senso che comunque ci sta che una persona non può credere in te in quel momento, ci sta che magari alcune persone non vedono il potenziale in quel momento e ci sta anche che magari possano riconoscerlo in futuro. Quindi non dico niente, c ci stanno. Il loro pensiero, anzi lo accetto. Poi il fatto che Vincenzo prima era un’altra persona, lo dico anch’io, prima er un po’ babbasone, quindi ci sta. Allora, la caprese è un dolce che di base è senza glutine, però non tutti lo sanno e alcune volte viene anche contaminato. Voi mettete lo zucchero senza glutine, questa scelta è pensata per un motivo particolare o noi mettiamo in realtà lo zucchero a velo senza glutine che è molto importante perché alcuni zuccheri a velo ripeto, vai a fare un processo per evitare la continuazione del concetto di senza glutine e poi lo vai a rovinare con lo zucchero a velo che è la parte finale, però noi ci teniamo tanto anche all’aspetto finale questo qua, eh. nasce di per sé come prodotto senza, anzi forse è il claim principale del senza glutine, la la torta caprese, quindi è importante poi cercare di rientrare in alcuni parametri. Sì, quindi a nucia ace senza glutine. Annuccia al limone purtroppo ha il prodotti che hanno il glutine, però noi siamo molto attenti comunque a nella contaminazione del prodotto, quindi a riuscire nella acquibentare il tutto per la caprese classica. Qual è la il prossimo traguardo che sognate di raggiungere con Anuccio? Prossimo Tag noi ragioniamo sempre in ottica triennale, ma in quinquennale perché comunque 5 anni perché possono accadere tantissime cose e quindi i prossimi obiettivi ovviamente saranno quelli di poter fare assaggiare a Annuccia in tutta Italia e se non in tutto il mondo. intervista di Gambero Rosso, ci siamo detti farà arrivare Annucce a New York perché sarebbe una cosa molto molto bella, però forse quello più vicino sicuramente festeggiare il primo anno a settembre, fare vari pop-up e il primo store l’anno prossimo su su Napoli e poi capire magari in giro. Però per ad oggi ci stiamo concentrando per quest’estate con il banchetto per fare i matrimoni, eventi e poi in ottica più futura, no? A seconda delle due risposte si possono anche notare i due caratteri diversi, no? Perché Antonio vive nel presente, è la persona più pragmatica che ci sia ad oggi e io invece vivo sempre nel futuro. Quindi secondo me come obiettivo secondare ancora più grande ancora più in grande e cercare ogni volta che riusciamo a raggiungerne uno di puntare sempre più in alto. Alla fine nasciamo anche per questo. Non non vogliamo, diciamo, fare non ci sentiamo proprio una una classica pasticceria e quindi cerchiamo di fare qualcosa di più. Avete in mente altre partnership? Eh, oddio, che intendi? Esatto, come diciamo collab che abbiamo già fatto. Esatto. Oddio. Eh, vabbè, in teoria dovrebbe uscire una per penso fine maggio. Ok. Eh, che è molto importante perché c’è un ritorno di Annucci a Capri. Sì. è molto importante come cosa. E poi in realtà ci sono alcune forse non tanto con food, ma persone alle quali noi teniamo, stimamo. E io dico questo nome, c’è un ristorante che noi m abbiamo un po’ come sai il come vedi come un po’ come idolo e pepengrani anche a cui abbiamo fatto assaggiare il nostro prodotto, abbiamo un rapporto con Francesca, la la figlia di di Franco, poi a cui sono anche piaciute, quindi ci auguriamo che magari con il nuovo laboratorio perché ad oggi non riusciamo a poter mettere a disposizione per più ristoranti i nostri capresi, perché il laboratorio è troppo piccolo e quindi non abbiamo detto attimo stop e quindi col nuovo laboratorio ci auguriamo anche di fare delle partnership di questo livello, anche magari con pizzerie che ad oggi sono molto rinomate non solo per il nome, ma anche per il gusto. Quindi Peprani sarà un prossimo obiettivo che ci piacerà un sogno, un sogno, un piccolo sogno, anzi se l’IPE vi chiedesse di tenere una lezione con gli studenti, che titolo dareste e qual è il messaggio che vorreste lasciare a chi oggi si sta formando per diventare imprenditori come voi? Ok. Wow, che domanda. Allora, il titolo non lo so, io ritornerei a Fortunati si diventa sinceramente non lo so perché dire invece nasce fortunati, quindi però forse direi coltivare il sogno. Coltivare il sogno. Noi non ci sentiamo imprenditori ancora, cioè tutti quanti ce lo dicono, ma non ci sentiamo ancora imprenditori peré noi siamo sempre dei ragazzini che stanno coltivando il il loro sogno. Ritorniamo al titolo. E forse sarebbe questo il messaggio che poi magari vorremmo poi mandare e vivere le cose con spensieratezza, perché comunque quando un sogno diventa lavoro devi riuscire lì a dire “Ok, aspetta un attimo, stiamo andando veloci”. No, puoi anche non iniziarti più a piacere il progetto che stai facendo. Quindi devi andare un attimo con calma, piano piano e dire “Ok, aspetta, viviamolo sempre come un sogno e non per forza come un fatto di lavoro che ci devo opprimere”. Ma forse potrebbe essere bilanciare a questo punto il titolo. Eh sì, bilancio. Vai, bilancio. Ci riamo anche con l’economia. È molto importante questa cosa che ha detto Antonio, perché spesso si danno per scontate alcune cose perché e quando poi trasformi, no, la passione in qualcosa di troppo lavorativo, vaffin che alcune volte la perdi e quindi devi essere tu bravo ad alimentarla, ma soprattutto, come hai detto prima, a circondarti di persone che ti aiutino a vedere la la retta via, perché è importante. Quali sono tre consigli che dareste a giovani come voi che sognano di trasformare la in realtà il proprio desiderio? Facciamo una testa l’ultima logicamente perseveranza. Eh, secondo me ascoltare è dedizione. Sì, è dedizione. Potete fare un piccolo spoiler per i per voice che non solo c’è in programma il un lancio di un mernuccio, ma so che tu hai una particolare attenzione al ai gusti, quindi c’è un nuovo gusto in arrivo. Ah, allora no, eh diciamo che a me piace sperimentare, poi la mia testa va sempre oltre e ripeto, qua c’è Antonio che mi porta giù. No, però forse è un gusto che stavamo pensando, però è difficile. Allora, diciamo, infatti diciamo con con attenzione. I gusti saranno sempre, cioè classica e limone. Poi magari se dovesse, è come ora ci vuole per un fatto di passione nostra, perché per esempio Antonio è bravo a cucinare, ogni tanto ci prova, a me vengono alcune idee e quindi per esempio un’idea era quella a fragola. Eh sì, ma era fragola, ma non pensiamo. Poi facciamo, per esempio, degli esperimenti quando tornamo da un viaggio importante dalla Thailandia con il mango. Sì, il caramello salato, però alcune cose non sono, insomma, uscite adeguate per essere nel progetto annuncio, no? ad oggi diciamo che non usciranno altri gusti. Confermiamo che non usciranno altri gusti. lavoreremo molto sul branding, sul brand del del progetto, quindi su Annuccia e quindi l’avremo su quello e è sul migliorare il prodotto col nuovo laboratorio che avremo anche macchinari ancora più di livello per la la Caprese, quindi ahim non ci saranno E invece per il merch il merch in realtà ci siamo quasi, cioè in realtà no, diciamo che ci siamo, abbiamo definito il tutto, dobbiamo solito aspettare che arrivi i primi campioni sono anche arrivati, dobbiamo modificare qualcosinaamo. Ringraziamo Walter, il di NSS perché sono anche il primo che ha iniziato a guardare a dire “Ok, secondo me queste magliette vi stanno bene, che ne pensate? Vi piace?” E poi da lì abbiamo studiato e abbiamo detto “Signori stanno bene qui e quindi ad oggi stiamo facendo fare un merce interno per noi perché in primis deve piacere a noi e poi magari deve piacere agli altri”. Quindi lo facciamo per vendere, noi lo facciamo perché ti senti rappresentato alla maglietta perché comunque per te stai portando a Nuccia un po’ ovunque perché comunque il con merci non si diventa mai ricche soltanto per pubblicità e branding. Grazie ragazzi per questa intervista, seguiteci su tutti i social, vi aspettiamo alla prossima puntata di P Voys. Grazie. Qualcuno

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